I biofilm batterici sono una struttura complessa e organizzata, consistente in microcolonie circondate da una matrice esopolisaccaridica ( sostanza zuccherina) detta slime nella quale sono scavati minuscoli canali d’acqua che si uniscono fra loro, formando una sorta di sistema circolatorio che fornisce l’intera struttura, apportando nutrimento e portando via sostanze di scarto. L’involucro polisaccaridico agisce come un sistema di protezione per la struttura del biofilm stesso, impedendo o riducendo fortemente l’ingresso dei farmaci o altre sostanze tossiche per gli stessi batteri. Per questo motivo i batteri contenuti nei biofilm presentano una resistenza spiccata all’antibioticoterapia convenzionale.
I biofilm, sono cellule strettamente impacchettate e fermamente attaccate le une alle altre e solitamente ad una superficie solida. Le fasi cruciali della formazione del biofilm batterico sono:
1. adesione dei batteri alla superficie di attecchimento;
2. crescita e replicazione, con formazione di micro colonie fino ad arrivare alla struttura del biofilm;
3. processo di maturazione;
4. distacco e dispersione di batteri che andranno a colonizzare altri siti.
I biofilm rivestono un’importanza rilevante per la salute, dato il loro ruolo in molte infezioni croniche e la loro importanza in un numero elevato di infezioni da impianti biomedici (protesi e cateteri). Nel biofilm, la resistenza agli antimicrobici convenzionali è legata sia alla loro neutralizzazione all’interno del biofilm stesso o addirittura alla loro mancata penetrazione.
Alcuni autori hanno, inoltre, dimostrato come alcune forme batteriche presenti negli strati profondi del biofilm possono esprimere resistenze acquisite a varie classi di antibiotici. Spesso, infatti, gli antibiotici agiscono solo sulle forme ancora non strutturate in biofilm.
L’antibiotico spesso determina una azione microbicida parziale, consentendo alle forme sopravvissute, presenti nella profondità del biofilm, di fungere da vero e proprio nucleo di propulsione per la diffusione dell’infezione dopo l’interruzione della terapia antibiotica.
Tale evento causa una ricorrenza della patologia. Questo fenomeno della persistenza nel cuore del biofilm è legata alla presenza di microrganismi a lenta attività metabolica che generalmente non vengono uccisi dagli antibiotici. L’attività metabolica dei batteri all’interno di un biofilm è funzione della loro profondità all’interno del biofilm ed è influenzata dal trasporto di nutrienti. Le cellule che si trovano in prossimità della superficie di una colonia sono quelle maggiormente attive, mentre le cellule maggiormente in profondità possono potenzialmente rimanere in uno stato di quiescenza, costituendo un nucleo di ricrescita successivamente al trattamento antibiotico.
Nelle prostatiti i biofilm sembrano avere un ruolo importante nella genesi e nella persistenza delle infezioni correlate alle prostatiti croniche batteriche. E’ stato anche dimostrato che le specie batteriche maggiormente interessate nella genesi delle prostatiti (escherichia coli ed enterococco faecalis) sono forti produttori di biofilm. Ad oggi sono in corso altri studi al fine di identificare correttamente il ruolo dei biofilm batterici nella prostatite ed il loro valore prognostico. Inoltre, vari gruppi stanno lavorando su possibili terapie alternative o complementari all’antibioticoterapia per il trattamento dei biofilm batterici.