Questa pagina del portale PHYTORES vuole guidarti attraverso l'analisi della patologia dei calcoli alla prostata ( o calcificazioni prostatiche ) che , diversamente dalla ipertrofia prostatica benigna , interessa perlopiù persone in età giovanile .
Gli studi più recenti legano il fenomeno delle calcificazioni prostatiche ad episodi infiammatori della prostata , passati o in corso di opera , quindi viene a crearsi quello che molti urologi definiscono come indissolubile legame tra la calcificazione prostatica ed i fenomeni infiammatori tipici delle prostatiti .
Al termine della trattazione vorremmo proporti una terapia naturale , che molte persone stanno utilizzando con successo , che non promette miracoli , ma che contribuisce certamente a tenere sotto controllo l'infiammazione della prostata , e contribuisce a far sì che le formazioni calciche che interessano la prostata vengano quantomeno ad essere limitate al loro stato corrente e la loro proliferazione venga in qualche modo contrastata .
Vorremmo iniziare la dissertazione con una lettera pervenutaci da un paziente che utilizza il nostro prodotto . Questa lettera descrive una situazione tipica nella quale crediamo che tu stesso ti possa ritrovare .
Mariano Civitali ci scrive :
" ....Vi contatto riguardo la mia prostata. Da circa un anno e mezzo soffro di problemi di presunta prostatite cronica non batterica ( Sindrome del dolore pelvico cronico ) . E' stata accertata la presenza tramite ecografia di multiple aree fibrocalcifiche(calcificazioni).
" ......Da ormai oltre un anno il problema è diventato abbastanza fastidioso avendo problemi di frequenti minzioni anche notturne, ma sopratutto fastidio nella zona del perineo. L'impressione è che ci sia qualcosa nello spazio tra prostata e perineo , e questo fastidio a volte è piu forte a volte meno..."
" .....Questo problema è davvero fastidioso e davvero non so come fare, avendo eseguito vari test come l'esame del PSA attraverso il sangue il quale è risultato inferiore allo 0,5 quindi abbastanza basso , esame delle urine risultato sempre negativo, uroflussometria risultata bene, spermiocoltura risultata negativa senza presenza di germi o possibile clamidia, gonorrea e altre malattie trasmissibili "
" .........Avendo eseguito un ecografia sovrapubica è però risultata la presenza di queste benedette calcificazioni prostatiche , du cui mi è stato detto che la causa potesse essere il ristagno di urine , in quanto prima che si verificasse questo problema trattenevo a lungo le urine , cosa che non faccio più.."
"...Mi è stato detto che le calcificazioni non rappresentano alcun problema per la salute, che sono inoperabili e rappresentano pregressi stati infiammatori risolti attraverso queste calcificazioni, ma io comunque non sono molto tranquillo e non mi sento a mio agio ......
Le calcificazioni prostatiche spesso si manifestano durante il corso di un esame ecografico sottoforma di una grossa chiazza o tante chiazze nell'ambito del tessuto prostatico .
In taluni casi le calcificazioni sono asintomatiche , ma il piu' delle volte vengono rilevate assieme a sintomi urologici i cui principali sono :
In questi casi sarebbe bene che l'urologo prestasse ad esse maggiore attenzione perchè comunque segnalano qualche cosa che non va o che non è andata bene nel passato e potrebbe ritornare .
In genere le calcificazioni prostatiche sono la conseguenza di una infiammazione della ghiandola prostatica ( prostatite ) .
Il legame tra le calcificazioni prostatiche e l'insorgenza di prostatiti è stata spesso dimostrata , tanto è che soggetti che presentano calcificazioni prostatiche annoverano sovente un passato di episodi patologici di tipo infiammatorio o infettivo.
Si presuppone che il principale meccanismo per la genesi delle calcificazioni sia il reflusso di urina ( anche infetta ) , che induce all' interno del tessuto prostatico una risposta infiammatoria che si conclude con il deposito di sali di calcio nella zona infiammata . Si segnalano come fattori secondari l' abitudine di trattenere le urine piuttosto che l' uso frequente del coito interrotto , pratiche che come è noto possono dare luogo a dolori pelvici e stati infiammatori come le già citate prostatiti .
Viene comunque a stabilirsi , in conclusione , un indissolubile binomio tra la calcificazione prostatica ed i fenomeni infiammatori della prostata
Consulta un interessante compendio sulle prostatiti cliccando su questo link PROSTATITI
Le calcificazioni prostatiche possono causare sanguinamento nell' eiaculato , ma anche una riduzione del medesimo , se la calcificazione interessa i dotti eiaculatori , ostruendoli parzialmente .
Per una analisi corretta , è bene fare delle distinzioni relative alla età del paziente .
nel paziente adulto / anziano , le calcificazioni sono generalmente localizzate a livello della periferia di un adenoma prostatico , sono riferibili a precipitazioni di minerali all’interno di acini o dotti compressi dall’adenoma stesso, e pertanto di solito non ingenerano alcuna sintomatologia se non quella tipica della ipertrofia prostatica .
Nel paziente più giovane , invece , la calcificazione è associata di solito a prostatite in atto o ad esiti della stessa.
Tipicamente , in questi casi , la sintomatologia che si manifesta dipende da dove sono collocate le calcificazioni. Se la calcificazione è localizzata sotto il collo vescicale , si manifestano disturbi della minzione.
Se la calcificazione si trova tra la parte di uretra sovramontale ed il collo vescicale questa potrà generare una sensazione di " pesantezza " localizzata nel perineo ( tra lo scroto e il retto ) . Qualora la calcificazione fosse localizzata in corrispondenza dello sbocco dei dotti eiaculatori nell’ uretra , si possono verificare eiaculazioni dolorose ed anche emospermia.
In questi casi le calcificazioni quindi da un lato possono essere una concausa importante di alcuni sintomi prostatitici (eiaculazione precoce, emospermia) e dall’altro possono mantenere, qualora presente, l'infezione, difendendo al loro interno, come in una cittadella fortificata, gli agenti microbici causa delle reinfezioni. Ricerche recenti hanno tra l'altro documentato all'interno di queste calcificazioni la presenza di nanobatteri.
Contrariamente a quanto viene spesso affermato e dichiarato da molti medici , relativamente ad una minimizzazione del fenomeno , chi collabora con questo sito è propenso a non considerare un fenomeno trascurabile la presenza di una calcificazione prostatica .
Oltre ad un antibiotico specifico , utile nei casi di infezione di origine batterica ( rilevabile tramite spermiogramma , urinocultura o altri esami specifici ) , può essere prescritto un antiinfiammatorio con spiccate caratteristiche antiedemigene ed un antilitogeno ( ostacolo alla formazione del calcolo ) , dato che si cerca di trattare la placca come se fosse un calcolo . Antiossidanti ed antidolorifici completano il ciclo terapeutico .
Grazie alla fitoterapia e quindi ricorrendo all'uso di sostanze naturali e parimenti efficaci , tutte queste caratteristiche possono essere presentate in associazioni fitoterapiche progettate ad hoc, che prendono di mira sopratutto l'infiammazione .
Intervenire sulla infiammazione permette di alleviare il maggior fenomeno connesso alle prostatiti ed avere un approccio precoce anche nella ipertrofia prostatica .
I prodotti fitoterapici Phytores , APOSER e LITORES in abbinata , da utilizzarsi sempre sotto controllo medico, possono contribuire ad alleviare i fenomeni infiammatori origine delle calcificazioni prostatiche ed a controbattere il fenomeno della calcificazione , apportando notevoli miglioramenti nei quadri patologici qui descritti
LITORES , utilizzato per la prevenzione della calcolosi renale contiene infatti :
I citrati alcalinizzano le urine impedendo la la precipitazione dei soluti , l'uva ursina agisce come noto antisettico naturale assieme alla bromelina , uno dei più diffusi antiinfiammatori naturali , il phyllantus ostacola la deposizione dei sali di calcio .
Il boldo migliorando lo svuotamento vescicale , contribuisce alla diminuzione del fenomeno citato del riflusso , ostacolando quindi il meccanismo che ingenera le calcificazioni.
APOSER comprende antiedemigeni naturali , come la serenoa e l'urtica dioica , che migliorano qualitativamente il tessuto prostatico ed hanno effetti assimilabili a quelli del finasteride , senza averne gli effetti collaterali.
Ricordiamo che il boldo ha duplice proprietà : agisce come antiossidante ed agisce inoltre come una sorta di " simil alfalitico " con effetti assimilabili a quelli della tamsulosina o altri alfalitici , rilasciando la muscolatura liscia favorendo la minzione . Viene quindi apportato notevole miglioramento nelle situazioni in cui il fenomeno infiammatorio tipico delle prostatiti si declina nei sintomi urinari .
L'abbinata di APOSER e di LITORES , in conclusione , può essere di valido ausilio per la prevenzione delle calcificazioni prostatiche e per la cura dei fenomeni infiammatori collegati a questa patologia.
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